ALLIEVI 98: It ain't over 'til it's over
Non è finita finché non è finita. Lawrence Yogi Berra, prima lanciatore e poi allenatore di baseball della Major League, nato a Saint Louis nel 1925, la coniò dopo una partita da lui giocata e persa. Quando arriva il momento di mollare, di arrendersi? La risposta è semplice: MAI. Certo la tentazione di lasciarsi andare, di farsi prendere dallo scoramento, dopo una serie impressionante di batoste, può essere forte, superiore anche al nostro desiderio di reagire, ma è qui che si vede la forza di un individuo, la forza di un gruppo, unito. Probabile, ma non certo, che il finale sia già scritto, ma se così fosse affrontiamolo da generale Custer e non da Schettino. Attendiamo in piedi, a testa alta, la carica dei sioux e non scendiamo dalla biscaglina, di nascosto, al buio, prima che la nave affondi. Fine del sermone. Arriva l’Olmi, squadra con cui, all’andata, incamerammo i primi punti. Veniamo da due buonissime prestazioni in trasferta e siamo fiduciosi che il trend possa proseguire. Si parte, in una mattinata marzolina, di vento gelido, perfetto per la mia cervicale. Sin dalle prime schermaglie ci rendiamo conto di avere di fronte una squadra tosta, quadrata, che gioca in velocità, sfruttando le fasce laterali. L’equilibrio si spezza alla metà del primo tempo quando, da una punizione, la sfera giunge in area piccola dove un campanone, alto e magro, la spizzica insaccando. La reazione c’è. Simo è in palla, così come Barbieri, entrambi ci provano dalla distanza ma la Dea Eupalla, al solito, sta facendo la spesa all’Unes e non ci aiuta. Costruiamo due palle gol, anzi tre, con Carbo, Gianma e con Lollo sul cui traversone nessuno mette il piede per la deviazione vincente anzi pareggiante. Piace in porta ci salva dalla capitolazione un paio di volte almeno. Finisce il primo tempo. Il loro vantaggio non è un furto ma neanche il pari lo sarebbe stato. Ripresa con mischie e attacchi improduttivi da parte nostra mentre loro, al secondo affondo e dopo ennesimo prodigio del Piace, la mettono spengendo definitivamente la luce. Colpo durissimo, che ci stende. Del terzo gol, preso allo scadere, su punizione, nemmeno ci accorgiamo. Uscendo mi complimento con il direttore di gara e sono elogi sinceri e meritati visto che ha diretto non solo con bravura ma anche con, tanto, buon senso e pacatezza. Bravo. Negli spogliatoi facce meste e contrite di chi, comunque, ha dato tutto. Pazienza, si continua, nessuno arretra. Alzi la mano chi può rimproverare qualcosa a questi ragazzi, a questo gruppo, mister e dirigenti compresi. Martedì si riparte con i soliti, intensi, allenamenti con lo stesso, enorme, impegno, con quella caparbietà e, soprattutto, serietà che, dallo scorso agosto, ci abbiamo messo giorno dopo giorno. Non siamo ancora ai titoli di coda e non è detto che il colpevole sia il maggiordomo. Bentornato all’Angelino, rimesso a bordo dopo l’indisposizione, mentre Genna non è pervenuto e Polletta ci manca una cifra. Animo gente, animo.
CITTA’ DI SEGRATE |
0 |
OLMI CESANO |
3 |
FORMAZIONE
Piacentini, Bianchini (Giovanella), Carbonara (Calcagno), Ranzini, Zincarelli, Anesi (Ferrais), Calabrò, Omini, Barbieri (Valderrama), Franco, Mosca.
Tecnico
Sig. Catera
Polisportivasegrate.it
Ufficio Stampa
Maurizio Omini