JUNIORES: La calma è la virtù dei forti
Onore ai vinti e complimenti ai vincitori. Che l’Assago sia una signora squadra lo si capisce già dalle prime giocate in quel di Redecesio. Ben disposti in campo e forti fisicamente soprattutto in alcuni ruoli importanti quali ad esempio l’asse centrale difesa, attacco. Dalla cintola in su sono un’ottima squadra, fanno girare palla e affondano sulle ali, mettendoci, sin dai primi battiti di gara, sovente in difficoltà. Dove paiono invece vulnerabili è nella fase difensiva. Piuttosto lenti e impacciati si fanno trovare spesso impreparati con Marco (Fusina) abile a saltarli come birilli. La prima mezz’ora la interpretiamo magnificamente, respingendo i loro attacchi e ripartendo in ficcanti azioni di contropiede. Leobilla J dopo un paio di tentativi mette finalmente a fuoco la porta avversaria e centra la prima rete. Non ci siamo ancora seduti per l’esultanza che Fusi, abile e caparbio, butta dentro il raddoppio. Siamo in paradiso. Il double è meritato e noi giochiamo un buon futbòl. La partita sin qui è combattuta, con scontri di gioco, duri ma leali. C’è rispetto tra i contendenti pronti a fermarsi in casi di infortunio. Punizione per l’Assago, da distanza notevole, ed il loro dieci lascia partire un siluro sul quale nulla può l’Amedeo. Chi pensava di anticipare il rientro a casa per la cena deve ricredersi. Manca un minuto all’intervallo quando da una punizione per noi nasce il gol ………. per loro. Palla battuta, con improvvida velocità, a centro campo da parte nostra e l’Assago sfrutta il regalone ripartendo con lancio sulla destra, cross al centro e palla in rete per un 2 a 2 dato a 100 dagli scommettitori dopo il gol di Fusina. A onor del vero, a tutti, la partenza dell’azione è parsa viziata da evidentissimo fuorigioco ma il giovine direttore non se ne avvede e ciao ninetta. Si va al tè in perfetto equilibrio che, se vogliamo vedere non è scandaloso ma, come direbbe il compianto Catalano, sarebbe stato meglio un due a zero per noi. Ripresa, non c’è l’Amedeo sul quale è franato il loro notevole, per stazza, centravanti. Schermaglie a centrocampo ma mi sa che loro ci credono. Da una nostra ingenuità nasce il loro vantaggio. Spiovente in area e, appena toccato da mano galeotta, il loro attaccante, spalle alla porta, sviene al limitare dell’area piccola. Rigore generoso ma che ci può anche stare. Lo stesso direttore forse non è convintissimo tanto che non ammonisce nemmeno l’autore del fallo. Gol. Passano dieci minuti dieci e da incursione dalla destra ecco un nuovo rigore. Qui la simulazione appare evidente e viene poi riconosciuta anche da chi casca. Il Piace si tuffa e para in presa. Mancano ancora trenta minuti e ci sarebbe ancora tempo per vincerla. Sfioriamo il pareggio con un paio di incursioni, ci proviamo con grinta e carattere e questo è un bene ma aumenta il nervosismo e questo è un male. Qualche parola di troppo, qualche scontro fuori ordinanza ma alla fine resta tutto così. Perdiamo, avremmo meritato almeno il pari ma loro vincono senza rubare nulla. La sconfitta di sabato scorso contro il volonteroso, nulla più, Villanterio mi aveva preoccupato, visto il valore dell’avversario, quella con l’Assago mi lascia invece sperare. In questo campionato possiamo dire la nostra, siamo un buon gruppo e sono certo che faremo bene. Quella vista sino al due a zero è una squadra da quartieri alti, quella che ha beccato tre pappine, a seguire, difficilmente si salva. Occorre restare calmi, in tutti i sensi, e lavorare. E’ un campionato impegnativo, bello, arduo, con squadre forti e toste. Sono certo che la nostra politica di puntare sulle forze nostrane a lungo pagherà. Al termine della gara, a nome della nostra Società, mi sono complimentato con il loro allenatore, riconoscendo i meriti dell’avversario e incassando da lui, cavallerescamente, pari elogi. Che bello se tutte le gare potessero terminare davanti ad una tavola imbandita con le due squadre che si ritrovano a bere e scherzare. Al triplice fischio deve esserci posto solo per stima e rispetto. Kame Esketh è il giapponese che ieri, a tempo scaduto, ha segnato la meta che ha permesso al Giappone di battere il Sud Africa nel rugby, un po’ come se la Giana avesse battuto 2 a 1 il Real Madrid. Alla fine gli Sprinboks hanno applaudito i Giapponesi. Amen.
CITTA’ DI SEGRATE |
2 |
ASSAGO |
3 |
FORMAZIONE
Angeloni (Piacentini) Calcagno (Mosca), Stefanoni (Giovanella), Ranzini, Leobilla A. (Brioschi) Salice, Ancona, Lomazzo (Guadrini), Mosca, Fusina, Leobilla J.
Tecnico
Sig. Bruno
Marcatori
Leobilla J.
Fusina
Polisportivasegrate.it
Ufficio Stampa
Il Barba