ALLIEVI 98: Il Buon Senso
C’è una regola, non scritta, comune a tutti i regolamenti e universalmente apprezzata in tutti i campi, nessuno escluso, che si tratti di sport, di lavoro, di vita quotidiana. E’ la regola del buon senso. Per conoscerla ed applicarla non occorre una particolare abilità o un’accurata preparazione, servono due cose: intelligenza e sensibilità. Il buon senso non si impara, non si acquista, è dote innata, spontanea. Perdiamo uno a zero contro una buonissima squadra, il Pontisola, al termine di una partita di quaranta minuti, combattuta e ben giocata da entrambe le compagini. Quaranta minuti tirati, dove si capisce chiaramente che loro sono più forti ma che noi non intendiamo alzare bandiera bianca. L’equilibrio è rotto da uno splendido gol del loro centravanti, velocissimo e abile nel bruciare il tempo a Lollo e a presentarsi solo davanti a Danese che viene incolpevolmente battuto. La reazione c’è e sfioriamo il pari con Asa, bravo e sfortunato, prima con due tiri dalla distanza e poi con ghiotta occasione che, di testa, lo porta a lambire l’incrocio. Il Pontisola appare più squadra, dispone di ottime individualità e ci sovrasta a centrocampo grazie a due elementi veloci e tecnici, noi facciamo il nostro, cercando di triplicare le forze. La difesa tiene e per Danese non ci sono problemi particolari. Un’entrataccia del loro terzino stampa i tacchetti tra il collo e la guancia di Mao Varengo. Qui è solo giallo. Manca poco al tè, quando un lancio lungo taglia il campo e dalla loro area arriva quasi nella nostra, raggiunge il solito, rapido, attaccante del Pontisola, in fuorigioco di un metro. Certo per vederlo il signor direttore di gara avrebbe dovuto seguire l’azione ma per lui correre risulta essere un’azione sconosciuta. Il fischio non arriva, Lollo da dietro aggancia il piede dell’attaccante. Rigore e rosso diretto. Lo stesso direttore coglie un’espressione offensiva del Ranzo, senza preoccuparsi del destinatario, il loro n.10 e, per non sprecare fatica, decide di utilizzare lo stesso cartellino senza riporlo in tasca. Non più tardi di sette giorni fa mi dicevo stupito del fatto che per ben due volte contro di noi il fallo del portiere da ultimo uomo portasse non all’espulsione ma al giallo. Finalmente oggi comprendo la nuova regola: fallo degli altri è rigore e giallo, fallo nostro è rigore e due espulsi. Restiamo in nove e finisce la partita. Le altre quattro reti, rigore incluso, nulla tolgono e nulla aggiungono al valore dell’avversario a cui vanno i nostri complimenti anche se ci sarebbe piaciuto giocarla tutta questa partita. Il direttore di gara decide di assurgere a protagonista anche nel secondo tempo con cervellotiche decisioni e atteggiamenti sopra le righe, nei confronti di ragazzi di quindici anni, che non ci rendono certo Felici. Avremmo perso comunque, visto che loro sono più forti, ciò non toglie che l’arbitro oggi abbia rovinato la gara. Dovrebbe essere chiamato a risarcire gli spettatori. Peccato. Fin che c’è stata partita i ragazzi mi sono piaciuti, confermando segnali di crescita e dando prova di compattezza. A proposito di buon senso sarebbe il caso di usarne anche tra noi dirigenti del Città di Segrate, sezione agonistica, magari ripensando all’ultima riunione presieduta dal nostro Presidente.
CITTA’ DI SEGRATE |
0 |
PONTISOLA |
5 |
FORMAZIONE
Danese, Valderrama, Fop, Omini, Ranzini, Iozzia (Capodaglio), Iafolla, Varengo (Barbieri), Felici, Hasanaj (Pellegrini), Falduto (Calabrò)
n. e. Sarti.
Tecnico
Sig. Bruno
Polisportivasegrate.it
Ufficio Stampa
Maurizio Omini