JUNIORES: Vamòs Segrate
Bene, bene, bene. Almeno dieci palle gol confezionate tra il primo ed il secondo tempo. Nitide, chiare, pulite. Due legni colpiti e due gol fatti. Di contro un paio di nostri, evitabili, svarioni difensivi che avrebbero potuto costarci caro ma ai quali siamo riusciti a porre rimedio. Una prova maiuscola che nemmeno lontanamente mi sento di collegare al limitato valore degli avversari. Un simile giudizio sarebbe banale e superficiale volto solo a sminuire la nostra buonissima gara, non rendendoci il giusto merito. Siamo stati bravi noi, non scarsi loro. Come l’oliandolo, in grado di giudicare la produzione di olio assaggiando la prima oliva della stagione, io ho intuito l’esito della gara osservando la prima palla giocata. Da aruspice non necessito di interiora ma mi accontento del Loma che, dopo pochi minuti, si incunea sulla destra e va al tiro sfiorando il gol alla sinistra del loro bravo e robusto portiere. Ci siamo, mi dico, oggi si vince. Riavvolgo il nastro. Negli spogliatoi, nel riscaldamento, si pensa e si discute solo della finale odierna con il Villanterio, squadra che avremmo potuto asfaltare anche all’andata se solo avessimo messo in campo la stessa voglia di oggi. Inutile vivere di se e di ma, guardiamo avanti, lanciamo il nostro treno, una volta per tutte, e usciamo da questo oscuro tunnel nel quale siamo rimasti troppo a lungo. Primo tempo di grande sostanza e pressione a tutto campo, La vecchia guardia, i ragazzi dell’impresa, danno finalmente l’esempio. Loma è incontenibile, una lama calda nel burro, parte da destra per accentrarsi e tirare con il piede preferito, in mezzo il Ciccio combatte come un leone, sfiora il gol da distanza siderale con il solito Cruise, esploso da metri sessanta, che solo per poco non scavalca il loro estremo difensore che gioca sovente fuori dall’area, ricordandomi Jongbloed, portiere dell’Olanda, quasi, mondiale, che stupiva il mondo giocando con il nr. 8 sulle spalle. Sia il Corra che un grandissimo Ema, quanto mai coriaceo e ispirato, sono autori di giocate di ampio respiro per le due punte che risulteranno tra i migliori in campo. Marco Fusina gioca l’ennesima gara importante, risultando decisivo grazie ad uno splendido gol, che apre le marcature nella ripresa. Il Fuso salta come birilli i difensori pavesi che, per fermarlo, ricorrono spesso alle maniere forti. Jacopo sfiora la segnatura in almeno tre occasioni, una bellissima con tiro forte a incrociare fuori di un nonnulla. Solo la dea bendata gli nega la gioia. Dietro, siamo orfani del mostro sacro Ancona, per squalifica, ma guadagniamo Filippi, il nostro Briegel, autore di buonissime giocate e del gol della tranquillità. Il Ranzo, Bianco e l’Andrea combattono e ci consentono di non ricorrere all’uso, sempre deprecabile, di psicofarmaci facendo trascorrere, a noi e al Piace, una serata relativamente tranquilla. Guadro, elastico, sempre di corsa, a supporto, ora del centro e ora delle punte, completa gli undici scesi al Pastrengo nella prima frazione. Nella ripresa entreranno anche altri ragazzi dalla panca e due di loro sfioreranno la rete in contropiede. Prima Gabriel, la Panterona, smessa la coperta zebrata e correndo come il fratello, appena più lento, di Bolt arriva al cospetto del loro estremo tirando fuori, poi Stefa, ottimo rientro il suo, si fa respingere a mano aperta una palla velenosa. La scorsa settimana ci siamo lagnati, non poco, del disastroso direttore di gara, scortese e prevenuto nei nostri confronti al limite dell’umana sopportazione e del legittimo sospetto. In Lega, forse pentiti, hanno pensato di rimediare mandandoci un arbitro femminile, bravissima e, cosa questa che non guasta, graziosa, che sicuramente avrebbe riscosso gli apprezzamenti sia di Sarri che di Mancini. Ha diretto benissimo, meglio di molti suoi colleghi maschi, sbagliando quasi nulla, con una calma e una serenità tali da meritarsi il rispetto di tutti i ragazzi in campo. Complimenti. Si chiude con gruppo esuberante ed esultante negli spogliatoi per una bella foto. Ci sono tutti, squalificati, infortunati e Ibra. La bellezza di una squadra, la bellezza di un gruppo.
CITTA' DI SEGRATE |
2 |
VILLANTERIO |
0 |
FORMAZIONE
Piacentini, Bianchini, Filippi, Ranzini, Leobilla A., Guadrini (Scifo), Lomazzo (Brioschi), Salice (Omini), Corrarati (Thiam), Fusina, Leobilla J (Stefanoni)
Tecnico
Sig. Omini
MARCATORI
- Fusina
- Filippi
Polisportivasegrate.it
Ufficio Stampa
Il Barba