GIOVANISSIMI 2002: Io giocabbi
Sinceramente … oggi non ho troppa voglia di scrivere. “Era ora” potrebbe legittimamente pensare qualcuno. Indeciso fino all’ultimo SE e COME affrontare quanto accaduto ieri sugli spalti; cose che nulla hanno a che fare con il gioco del calcio. In casa Moscatelli è stata comunque l’occasione per poter discutere di comportamenti, valori, crescita ... ma a casa mia appunto. Questi pensieri, che impropriamente definisco articoli, da mesi sono letti nelle case dei compagni di mio figlio e tutto questo mi carica di responsabilità, di una certa ansia anche, assolutamente non previsti.Chi sono io per giudicare? Un fragile equilibrio e da qui, appunto, il SE fosse il caso di parlarne.E adesso? COME spiegare l’episodio di ieri? Far finta che nulla sia accaduto, tanto non è la prima e non sarà l’ultima volta, o marcare chiaramente le differenze di comportamento tra gli uomini?Ho immaginato il vostro disagio nel vedere quanto stava accadendo e ho pensato che la vostra prima domanda fosse “ ma i miei genitori? ”. Sappiate allora che dovete esser orgogliosi di loro. Rimanere indifferenti non è sempre possibile ed esprimere la propria indignazione di fronte a insulti e a grossolani errori grammaticali è un atto dovuto … cerebbbroreso, non si può davvero sentire.I vostri genitori non hanno accettato la provocazione, non si sono abbassati al livello di un maleducato e, se dovesse accadere ancora, siate sereni: non cederemo alla violenza. Non saremo noi a provocare, non saremo noi a reagire anche se “ora gli insegno io l’educazione” è un pensiero che ha sfiorato più di una mente. Per questo motivo, mi sento di sottolineare il comportamento esemplare di Andrea Berrettera che con il silenzio ha dato una grande lezione di civiltà al coso. Veniamo alla partita, è ora. Partiamo con il collaudato 4-3-3 ma dopo pochi minuti si ha la sensazione che ci sia qualche cosa che non va. Le mie valutazioni lasciano il tempo che trovano ma non sono l’unico a notare che grinta, agonismo e determinazione sono forse rimasti negli spogliatoi. Può capitare ma mi auguro solo non sia frutto di un pensiero inconscio del tipo “tanto questi li abbiamo già battuti in casa loro”. Errore gravissimo, se così è stato.Oltre a questo, ed è già più probabile, ci si è messo in mezzo anche il fatto che l’allenatore del Real, in quanto ex, conosceva vizi e virtù dei suoi avversari. “Tu, poi tu e infine tu, a turno, vi prendete cura di Nigro,. Questa di oggi voglio vincerla” e chi ha giocato sa bene cosa vuol dire. Interventi duri, fin dall’inizio, un po’ su tutti. Da un punto di vista prettamente sportivo è forse criticabile ma fa parte del gioco. Se sognate in grande abituatevi all’idea. Se a tutto questo aggiungiamo due autoreti nei primi 10 minuti … difficile risalire la china.Il primo è una sfortunata deviazione di Marcelli al quale vanno comunque i miei complimenti per aver cercato fino all’ultimo di evitare il goal. Tutti e due sappiamo che avresti potuto colpirla meglio ma eri lì e, come ho già scritto in passato, essere al posto giusto nel momento giusto, è la cosa più importante. Diverso è il secondo goal. Mio caro Ale, giudicarti per un errore non sarebbe corretto, anche perché con alcune parate hai continuato a tenere in corsa i tuoi compagni ma, croce e delizia del tuo ruolo, le tue giocate rimango decisive. A volte sembri timoroso e insicuro. Credi nei tuoi mezzi e non abbatterti perchè la forza di un portiere è nella concentrazione; non è una questione di muscoli e tendini. Rimane purtroppo il fatto che siamo sotto di due e i nostri avversari sono più decisi. Abbiamo comunque un’occasione con Omini che, dopo un serie di batti e ribatti, si gira in area ma di sinistro tira alto sulla traversa. La partita si stabilizza, rischiamo comunque un paio di volte di beccare il terzo ma, magia del calcio, a seguito di un rinvio di Moscatelli, la palla finisce sui piedi di Vaccaro che controlla e lancia Nigro il quale, tagliata la linea difensiva dalla sinistra, si presenta a tu per tu con il portiere e accorcia le distanze. Secondo tempo e la coppia Omini – Vaccaro, triangola nello stretto sul limite destro dell’area, permettendo a quest’ultimo di incrociare con un bel tiro che sfiora il palo. Qui purtroppo finiscono i miei appunti e anche i ricordi. L’amarezza per quanto stava accadendo in tribuna ha preso il sopravvento e non ho più avuto voglia di scrivere. La sensazione è che comunque i nostri avversari abbiamo complessivamente meritato di vincere anche perchè non ricordo nessuna parata del portiere avversario. Quella che doveva essere una bella giornata di sport è stata rovinata e per questo motivo, vi rubo ancora cinque minuti sperando di farvi ritornare il sorriso. Metà settimana e facendo zapping mi imbatto in un servizio delle “Iene”. Un bambino, di circa 10 anni, attende i giocatori di diverse squadre fuori dai campi di allenamento e, con la scusa di richiedere autografi, gli spara a bruciapelo alcune domande di cultura generale. La capitale della Finlandia? 10x10? Il passato remoto di io cuocio?Le risposte in serie sono state: Bucarest (va bè) , un milione (dico: un milione) e “cotetti”.Mio figlio, con un sorriso diabolico mi dice: lo vedi che non serve studiare per fare il calciatore?Una motrice e i suoi 34 vagoni che mi piombano addosso avrebbero fatto meno danni. E’ vero, si può giocare bene a pallone ed esser ignoranti: a ognuno di voi le valutazioni del caso ma una cosa è certa: tra qualche anno potrete certamente “cotettere” quel che volete ma, se tanto mi da tanto, evitate di invitarmi a cena
CITTA’ DI SEGRATE |
1 |
REAL CRESCENZAGO |
2 |
FORMAZIONE
Semino, Marcelli, Esposto, De Amici(20° st Berettera), Amendola, Moscatelli, Bellebono (15° st Florio), Dimasi, Vaccaro, Omini, Nigro
Tecnico
Sig. Premoli
MARCATORE
- Nigro
Polisportivasegrate.it
Ufficio Stampa
Alessandro Moscatelli