JUNIORES: Mea culpa
Tante parole spese, in queste settimane, per sensibilizzare e motivare un gruppo di giovinotti nei quali crediamo, colloqui singoli e di squadra, neanche fossimo un gruppo di analisi e terapia del recupero, comprensione, affetto, psicologia spiccia e mirata. Persino l’invio, prima della gara, del filmato del noto discorso del coach di ogni maledetta domenica. Sempre pronti a giustificare, sostenere, aiutare, garantire, incitare. Questo abbiamo fatto convinti che avendo il motore sarebbe bastata la scintilla per farlo accendere. Tutto inutile. Nella disfatta con il San Donato, squadra ampiamente alla nostra portata, c’è tanta presunzione, molta sufficienza ed enorme mancanza di umiltà e di amore per la maglia. Ci siamo smarriti non appena i nostri tacchetti hanno calcato il terreno del Pastrengo. Carichi e vogliosi, autentici leoni sino a trenta secondi prima di scendere in campo, diveniamo pecorelle tremanti al cospetto dei nostri avversari. Ci si smarrisce ogni qual volta siamo chiamati a riconfermarci. Ci sta di soccombere, malati, di fronte ad avversari più forti, come accaduto con il Villa, non di fare penose e umilianti figure davanti a squadre pari a noi che solo per nostra incapacità divengono formidabili. E mentre il Titanic affonda noi continuiamo a suonare musica leggera. Stiamo perdendo? Ecco che esco di tacco dal limite dell’area, Palla gol per noi? Ci ostacoliamo al tiro, loro ripartono e ne fanno un altro mentre noi siamo fermi a litigare. Potrei citarne altri di episodi analoghi. Mi limiterò a questi. Ora basta. Qui non c’è un problema di schemi, di moduli, di tattiche. Qui c’è dell’altro. Si è dato giustamente credito, e fiducia, ad un nucleo storico, che ha costruito e realizzato un sogno, ottenendo la partecipazione ad un campionato di elite, il più alto gradino sul quale una juniores possa gareggiare. Si era e si è tuttora convinti che questo manipolo di ragazzi possa competere alla pari, se non con tutti, con la maggior parte delle squadre iscritte. E’ giunto il momento di smetterla di riordinare le loro stanze e di rifare loro il letto. Che si prendano le loro responsabilità, che imparino, da soli, a vestirsi. A crescere. Forse a Pavia sabato prossimo dovremmo mandarceli da soli, dovremmo far compilare loro la distinta, fargli riempire le borracce, lasciare che da soli si fascino le caviglie, e che raccolgano le maglie sporche da terra. Due parole soltanto vorrei udire, pronunciate dalle loro bocche, lunedì sera al campo. Quelle del titolo.
CITTA’ DI SEGRATE |
1 |
A. SANDONATESE |
5 |
FORMAZIONE
Angeloni, Ranzini (Ferraguto), D’Ercole (Stefanoni), Leobilla A. Salice, Ancona, Lomazzo, Guadrini (Brioschi), Scifo (Calcagno), Fusina, Leobilla J.
Tecnico
Sig. Romani
MARCATORE
- Ferraguto
Polisportivasegrate.it
Ufficio Stampa
Il Barba