GIOVANISSIMI 2002: Bisogna sporcarsi per vincere
“Andava a Rogoredo e cercava i so danè” cantava Jannacci nel 1964 in una sua celebre canzone.La Città di Segrate invece, cercava in quel de Rùguredd il riscatto dopo la brutta sconfitta subita settimana scorsa in casa. Le condizioni del campo fanno subito presagire che affronteremo una partita combattuta, piena di buche, rimbalzi fasulli e gobbe (intese come avvallamenti informi del terreno e non come tifose juventine). Le giocate palla a terra diventano così quasi un lusso e il primo controllo è ancora più fondamentale. Aggiungiamoci poi un sottile strato di fango, giusto da rendere complicato anche l’equilibrio, e otterremo in questo modo una gara dove vincerà chi lotta, chi combatte, chi si sporca di più. Questione di carattere, le partite che amo. I primi 15 minuti sono sostanzialmente equilibrati. Ad un paio di potenziali occasioni per i nostri avversari sventate da Amendola in recupero e poi da Ranzini che si immola con gran tacke al limite dell’area, rispondiamo con un bel lancio di Florio per Vaccaro che però perde l’attimo fuggente per calciare in porta a pochi metri dal portiere. Più facile a dirsi che a farsi.Passano i minuti, le linee rimango vicine, conquistiamo campo e cerchiamo di fare la gara. Il Rogoredo gioca per lo più di rimessa confidando nel fisico della loro punta (ma con Esposto el gà pocc de schersà) e, nell’uno contro uno, cominciamo a vincere più contrasti dei nostri avversari: ho la mia teoria ma la esporrò a fine cronaca. E’ il 15° e Bellobono recupera l’ennesimo pallone. Lancio sulla destra per l’accorrente Vaccaro che controlla, sbilancia con una finta il suo diretto avversario giusto quel tanto per avere lo spazio di un filtrante per l’accorrente Omini che, scattato in profondità a dettare il passaggio, di sinistro segna l’ 1 a 0 facendo passare il pallone tra le gambe del portiere. Due minuti e Florio è sgambettato in area: “taclock” si sente in tribuna (classico suono dei tacchetti sulla caviglia avversaria) ma il Direttore di gara lascia correre.Annoto questo episodio non per lamentarmi per la mancata assegnazione del penalty (yes, i said penalty) ma perché desidero sottolineare l’assoluta mancanza di proteste da parte di Florio (very good) e dei genitori (very goods … plurale). Passano pochi minuti e ancora Vaccaro, stessa posizione, stessa finta, stesso passaggio, pesca in area Florio che imita Omini nel movimento ma purtroppo non nella conclusione sparando alto sopra la traversa. Come si dice in questi: se son florio … florieranno. Secondo tempo e già al terzo abbiamo una occasione per raddoppiare con Omini che, da buona posizione su passaggio di Bellebono, strozza però il tiro. Il canovaccio (ma quante ne so) della partita non cambia. Besia è su tutti i palloni (mi sono giunte voci di richiesta di esami anti doping da parte del Mister avversario) e Omini, a seguito di un rilancio della difesa, scatta per una ventina di metri trovandosi così a tu per tu con l’estremo difensore avversario, ma il suo pallonetto è calibrato male. Pochi minuti ed è la volta di Florio che impegna severamente il giocatore del Rogoredo che può usare anche le mani (sono così tante le nostre occasioni che ho finito i sinonimi). Tante le occasioni si ma il risultato è sempre in bilico. Lancio meraviglioso di Besia per Omini che però è chiuso in angolo. Sulla bandierina si presenta lo stesso Omini, cross perfetto per la testa di Bellebono che però, da un metro circa, mette fuori. “ Va bene Steeee, non ti preoccupare! ” urlo dalla tribuna. “Bene un pazzo (o un razzo, non ho ben capito) mi dicono da dietro. Mancano pochi minuti e gli avversari tentano il tutto per tutto. I nostri ragazzi, forse anche a seguito delle urla frutto della paura dei tifosi (e che piaccia o no è percepita incidendo sulla loro serenità) perdono un po di tranquillità concedendo due ghiotte occasioni al Rùguredd. Solo un prodigioso intervento di Marcelli prima e una paratona di Semino poi negano il pareggio. “Dovete chiuderla” comunica telepaticamente Mister Premoli. Palla sulla fascia sinistra, Omini controlla e protegge, Dimasi è bravo nello stretto a districarsi restituendo il pallone a Omini che di sinistro cambia gioco tagliando fuori la linea difensiva avversaria dall’inserimento di Florio che, con la stessa freddezza con cui supera le interrogazioni di scuola, insacca il 2 a 0. Potremmo anche arrotondare con Besia ma non voglio girare il coltello nella piaga di Diego che, conoscendolo, ci starà ancora pensando. Vittoria meritata frutto soprattutto di impegno, lotta, sacrificio, doti che erano mancate settimana scorsa. Eccoci ora alla mia teoria: ho notato che lottate di più sui campacci in erba che su quelli sintetici. Il come mai è presto detto. Già in fase di riscaldamento vi accorgete del rimbalzo anomalo del pallone e delle difficoltà nello stare in equilibrio ed è un attimo: il vostro subconscio realizza che dovete essere più concentrati e reattivi del solito. Grinta e determinazione non devono mai mancare, non costringetemi a uscire la notte prima della patita con pala e piccone.
ROGOREDO 84 |
0 |
CITTA’ DI SEGRATE |
2 |
FORMAZIONE
Semino, Marcelli, Esposto, Ranzini, Amendola (10° De Amici), Besia, Bellebono, Dimasi, Florio (23° Peththadheerea), Omini (26° Berrettera), Vaccaro
Tecnico
Sig. Premoli
Polisportivasegrate.it
Ufficio Stampa
Alessandro Moscatelli