GIOVANISSIMI 2002: Una partita di altri tempi
Ricordo quando da piccolo frequentavo il bar della zona. Un paio di locali, un “dopo lavoro ferroviario” si usava dire, i cui clienti erano soprattutto ex dipendenti delle FS oramai in pensione.Qualche tavolo, un biliardo, tre spanne di fumo che partivano dal soffitto e imprecazioni in dialetto milanese, ricordi sbiaditi dal tempo e che oramai sopravvivono solo in provincia. “Ratt dun ratt !!! Te poted minga giugà el trì: te set de letta”. Volevo vedere mio nonno e mio padre che giocavano a carte, a scopa per la precisione, e sentirmi così un po’ più grande. Scroccavo sempre qualche cosa, un ghiacciolo o una gazzosa da ben 100 lire solamente perché “seri el neùd del Mosca” ma poi “è ora che vai in cortile, i bambini al bar non possono stare”. Io stavo dritto e fermo in silenzio dietro mio nonno, più paziente del mio vecchio, e ascoltavo tutto. Tra una mano e l’altra, il tempo di mischiare le carte, passavano un paio di minuti e in quel frangente l’argomento alternativo era lo sport. Qualsiasi cosa fosse avvenuta, un incontro di boxe, un gara di automobilismo, una partita di calcio tutto si concludeva con “ai nostri tempi si che … mica come adesso”, come se loro avessero avuto la fortuna di assistere a qualche cosa di epico, di glorioso e che oramai, nei modernissimi anni ’70, era un rarità. Chissà perché quello che avevano visto loro era sempre meglio di quello che avevo visto io, che nervoso … ma ieri, se solo avessero potuto vedervi giocare, sono certo avrebbero esclamato “Te vist che partita. Una partita di altri tempi”. Perdonatemi se mi sono dilungato troppo ma con il passare degli anni, capiterà anche a voi, si tende a ricordare persone e avvenimenti, a volte con rammarico, consapevoli di non aver dato loro l’importanza che meritavano. Ricordatevi di ieri. Ricordatevi sul 2 a 0 la rabbia e la delusione che avete provato.E ora ripensate a quanto accaduto. Alla gioia di fine partita, agli abbracci, ai canti negli spogliatoi.Siete sempre voi e gli avversari sempre gli stessi. Cosa è successo allora? Perché un primo tempo ordinato si, giocato certamente bene contro avversari prestanti ma mai pericolosi e un secondo tempo aggressivo, risoluto, passionale? E’ presto detto: ci avete creduto e dove non si arriva con muscoli e tecnica ci si arriva con il cuore. Il ritorno di Nigro, non nascondiamoci, è stato determinante ma senza un squadra intorno, che lotta, spinge, mette pressione agli avversari, nessuno vince le partite da solo. Si comincia. Piove ininterrottamente da tutta la notte, qualche tuono in lontananza e Giove pluvio pare voglia dar tregua. Il Segrate si presenta con il collaudato 4 – 3 – 3 contro avversari “fisicati” (se passa petaloso, io conio questo temine) ma il Maestro Yoda insegna che non si giudica nessuno dalle dimensioni. Quinto minuto e Moscatelli ruba palla all’altezza del centrocampo, scatto in avanti per una decina di metri e bel passaggio sulla destra per l’accorrente Omini che controlla, rallenta in attesa del piazzamento dei compagni in arrivo e ripassa centralmente a Moscatelli che, al limite dell’area, sbilancia con una finta il suo diretto avversario scaricando di sinistro per Besia che batte forte ma fuori. Bell’azione. La partita è equilibrata. Il nostro credo è corti e alti il più possibile in modo da togliere sicurezza e idee agli avversari.La gara è equilibrata, nessuna occasione da ambo le parti ma, conoscendovi, siete sotto tono. 13° minuto, calcio d’angolo per il Calvairate, Maestri esce a vuoto venendo così scavalcato dal pallone per un facile appoggio in rete da parte di un nostro avversario. “A Francè” , dice una famosa pubblicità, sai che ti voglio bene ma devo dirti che se decidi di uscire metti più decisione. Calcola meglio il tempo, non saltare da fermo, spingi forte con le gambe, spirito indomito e vùsa, urla “Miaaaaa!!” e stai certo che comunque qualcuno si allontana. Comunque oramai la frittata è fatta, un bel respiro, petto in fuori e continua ad allenarti ancora con più impegno. Capita a tutti. Dopo il vantaggio abbiamo un dieci minuti di sbandamento, abbassiamo di molto il baricentro e anche se non concediamo nulla, non creiamo nulla, mai pericolosi. 25° e Moscatelli è fermato al limite dall’area. Punizione da buona posizione, sulla palla Omini ma tiro alzato sulla traversa da una deviazione in barriera. Un brivido sul finire del primo tempo, ne sentivamo il bisogno in tribuna cun stu freccc, quando Maestri, in disimpegno, si complica la vita con un passaggio in orizzontale verso Esposto che recupera all’ultimo sull’avversario che si era avventato sul pallone. Il secondo tempo vede l’ingresso di Nigro per Moscatelli e dopo cinque minuti il raddoppio del Calvairate. Palla giocata lentamente a centrocampo dai nostri avversari, nessuno che attacca e il gioco si sposta a sinistra, scatto senza palla del loro numero 10 a girare intorno all’uomo per dettare il filtrante che è preciso, perfetto il controllo in velocità e il tiro rasoterra a battere il nostro estremo difensore. Un 2 a 0 davvero bugiardo ma che è l’essenza di questo sport. Vi ho guardati, uno per uno, quello che dovreste fare voi. Chiamarvi a vicenda, fare cerchio e scudo mentre gli altri esultano, possiamo farcela, possiamo vincere. Sesto minuto, Bellebono recupera e controlla un pallone sulla sinistra, testa alta e lancio di altri tempi in area per Omini. Il difensore avversario cerca di recuperare con qualche passo all’indietro ma viene scavalcato, stop magistrale del nostro Tommy che di sinistro, freddo e lucido come un centravanti di altri tempi, batte il portiere in uscita disperata. Qui inizia una nuova partita e anche il cielo vuole assistere a quanto sta accadendo. Piove a dirotto e i vostri avversari accusano chiaramente il colpo … nel caso aveste ancora dei dubbi su quanto sia fondamentale l’aspetto mentale. Il Calvairate si abbassa, lo percepite, lo si vede dai contrasti, dalle vostre linee che tornano a esser vicine, dal passo. Palla sulla destra per Florio che lotta, protegge e lancia Nigro che è bravo a partire prima, progressione devastante, controllo, tiro basso forte e preciso e la partita è di nuovo in parità. Lo pericolosità di Nigro è costante, nell’uno contro uno è immarcabile e questo obbliga due o tre uomini dalle sue parti. E’ indubbio che di questa situazione i compagni ne trovano giovamento. Il centrocampo guadagna terreno, gli altri attaccanti hanno più spazio e la difesa può gestire i rari contropiedi con calma. Abbiamo quattro occasioni per portaci in vantaggio. La prima è con Omini che è bravo a smarcarsi in area per raccogliere una bella giocata dalla destra … chiedo perdono ma non ricordo chi, scusami …. ma anziché andare incontro al pallone per calciare di destro (quanti goal avresti già fatto se solo ci provassi con quel destro)lo lascia sfilare per un calcio di sinistro, però mancandolo. 15° e lancio a liberare di Esposto, terra aria che sorvola tutto il campo e che raggiunge Nigro, scattato qualche metro prima della nostra metà campo, buono il primo controllo, leggermente lungo il secondo che però permette al portiere avversario, prontamente uscito dall’area, di rinviare. Scontro al limite tra i due ma per fortuna nessuno si è fatto mare. Siete su tutti i palloni, i vostri avversari non riescono a contenervi e Besia, in una delle sue omeriche discese, prende palla sulla destra, si accentra, supera in velocità due avversari e lascia partire una sassata di leggero esterno destro che colpisce il palo. Altro lancio per Nigro che lascia sul posto un paio di avversari ma a tu per tu con il portiere si fa parare il tiro. Calcio d’angolo e Besia, in una sospensione di altri tempi, alla Pelè su Burgnich o come Omam-Biyik contro l’Argentina, stacca in area e con un gran colpo di testa centra il secondo palo. Rilancio di Maestri oltre la metà campo, Florio è bravo e forte nel controllare e proteggere il pallone, mezzo pallonetto per Omini che scatta in profondità, si libera dalla marcatura e tira fuori si sinistro, forse troppo frettolosamente ma complimenti comunque. 30° e Nigro scatta sulla destra, l’avversario è lasciato sul posto ma il tiro è parato dal portiere in uscita. Ultimi due minuti, lancio di Florio, sulla palla uno dei due difensori centrali del Calvairate che però manca clamorosamente il pallone aprendo il corridoio per Nigro che questa volta fa centro regalandoci una meritata vittoria.Accidenti quanto ho scritto, devo concludere. Chi è sostituito o non gioca come titolare non vuole dire che abbia giocato male o che non meriti. Il Mister, se potesse vi schiererebbe tutti e 16 ma, allo stesso tempo, ha la responsabilità di una squadra di calcio, non di un ente benefico. Il Mister ha una compito gravoso e deve fare delle scelte. Lavorate sodo, lottate per una maglia e sono certo che ci sarà spazio per tutti. Vorrei vedervi sempre così, mi siete piaciuti tutti. Voglio vedere ancora una partita di altri tempi, una partita che ricorderete per sempre.
CITTA’ DI SEGRATE |
3 |
CALVAIRATE |
2 |
FORMAZIONE
Maestri, Marcelli, Esposto, Ranzini, De Amici (20° st Berettera), Besia, Bellebono, Moscatelli (1° st Nigro), Florio, Omini (28° st Peta), Dimasi (18° st Guardavalle)
Tecnico
Sig. Premoli
Marcatori
- Omini
- Nigro (2)
Polisportivasegrate.it
Ufficio Stampa
Alessandro Moscatelli