JUNIORES: Ingiustizia è fatta
Platone sosteneva di non apprezzare, parimenti, il subire o il commettere un’ingiustizia ma che, se avesse potuto scegliere, avrebbe sicuramente preferito subirla che commetterla. Fosse sceso in campo contro la Calva avrebbe rivisto il suo pensiero. All’uscita, alquanto turbolenta, dal campo, dopo la partita assurdamente persa, ho assistito al pianto di molti tra i nostri ragazzi. Nello spogliatoio erano distrutti, abbattuti per avere dato tutto e avere raccolto nulla. Chi non era in preda a lacrime e singhiozzi si adoperava per consolare e dare coraggio agli altri. Nessuna tragedia è calcio non la fine del mondo, ma li capisco, perché oggi francamente ci è andato tutto contro. Non possiamo che essere allo stesso tempo, delusi e abbattuti ma anche fieri e orgogliosi. Rimaneggiati affrontiamo la squadra che all’andata mi fece la migliore impressione, si teme l’imbarcata, la disfatta. Io, contrariamente al solito, sono invece convinto che faremo bene, che dimostreremo qualità, fino ad oggi, solo a tratti espresse. L’inizio della gara è confortante. Andiamo in vantaggio con l’Andrea Leobilla, sfioriamo il gol in almeno altre due occasioni, cogliamo due pali e costringiamo il loro bravo, seppur ineducato, portiere ad autentico miracolo con parata mostruosa a togliere la sfera dall’incrocio. Giochiamo un primo tempo da squadra vera. Attenti, concentrati, facciamo scorrere la palla velocemente rendendo importante e allo stesso tempo semplice ogni giocata. Quando si cade c’è sempre una mano amica, di un compagno, che ci aiuta a rialzarci. Solo incitamenti, elogi anche a fronte di palle sbagliate. Non c’è cattiveria nelle nostre entrate, nessuna protesta, nessun isterismo. Le forze che talvolta disperdiamo per inutili sceneggiate vengono oggi concentrate e profuse solo per raggiungere l’obbiettivo. Tutti fanno bene. Dovendo scegliere due ragazzi cui assegnare la lode punterei sul Marco Fusina e sul “Ciccio” Corrarati. Svariano in ogni zona del campo facendo qualità e quantità in egual misura. Ogni ripartenza passa per i loro tacchetti. Come dimenticare tuttavia il Loma, i due Leobilla, Ema, Ane, Ranzo, Arro, etc. etc.? Come sorvolare sulla sicurezza trasmessa a tutti dal Piace che comanda, con timbro di voce alto, la difesa, anzi l’intera squadra? Nella prima frazione loro imbroccano il pari solo grazie ad un tiro della domenica, autentico gollasso del mediano che lascia partire un missile imparabile. Finisce il tempo e non siamo sopra di tre gol, come dovrebbe essere, ma in parità. Pazzesco! Ripresa e ci proviamo altre volte anche se la grande qualità della Calva pare in taluni casi prendere il sopravvento. Siamo sempre in partita e se fossi scommettitore giocherei ancora sulla nostra vittoria. La gara, combattuta, aspra ma sin qui corretta, si avvia al termine ed il rammarico per non averla ancora fatta nostra è sintomo di come la stiamo conducendo. La lancetta tocca il minuto ottantotto quando la loro ala entra nella nostra area e, con palla già uscita sul fondo (a dirmelo è il presidente del Calvairate che assiste a pochi metri di distanza) sentendo un leggero tocco, del nostro Loma, cade come abbattuto da cecchino. Per l’arbitro è rigore e sulle proteste dei nostri candidamente risponde che si è vero lui lo cerca però, forse, chissà, un tocco, seppur lieve, gli è parso di coglierlo. Solo così potevamo non vincerla, anzi perderla. Il terzo lo fanno nel recupero a tempo scaduto. Ci penseranno poi alcuni antisportivi elementi del Calvairate a far sì che una sfortunata gara, da noi immeritatamente non vinta, termini in bagarre. Il loro portiere, che il presidente della Calva mi assicura, dovrà riconsegnare la borsa e andarsene, insieme ad altri quattro o cinque elementi, si rende protagonista di episodi volgari e maleducati nei confronti dei nostri, in campo e fuori. Bisogna saper perdere ma anche insegnare a vincere, Per il rispetto degli avversari e delle persone più anziane basterebbe comunque la semplice educazione. Chiusura sull’arbitro. Il suo discorso di apertura, prima della chiama, è stato un atto di pura intimidazione. Attenti, vengo dall’eccellenza, sono qui per stroncare sul nascere ogni litigio, uso solo il rosso e se non entrate per giocare al calcio vi conviene restare nello spogliatoio. Condivisibile nella sostanza, meno nella forma. Vedendo il comportamento dei nostri avversari mi viene il sospetto che a loro non abbia passato identico messaggio. In campo è parso sicuro, deciso ma da un direttore così titolato ed esperto ci saremmo aspettati un diverso atteggiamento in occasione del rigore assegnato che, a tutti, allenatore e presidente Calva in primis, è parso inesistente. Persi, ingiustamente, tre punti, ritrovati orgoglio e gioco. Grazie lo stesso.
CALVAIRATE |
3 |
CITTA’ DI SEGRATE |
1 |
FORMAZIONE
Piacentini, Bianchini, Arrigoni (Ancona), Ranzini (Stefanoni), Leobilla A., Anesi (Guadrini), Lomazzo, Salice, Corrarati, Fusina, Leobilla J.
Tecnico
Sig. Romani
MARCATORE
- Leobilla A.
Polisportivasegrate.it
Ufficio Stampa
Il Barba