ALLIEVI 98: Gli undici leoni di Mapello
Nonostante premesse affatto rassicuranti siamo rimasti in sella al toro, senza cadere, divertendoci come raramente è accaduto quest’anno. Falcidiati da influenza, infortuni, squalifiche, legittime necessità societarie, ci troviamo di buon mattino davanti al nostro centro e solo allora scopriamo che i nostri “rinforzi” si sono ammutinati. Ci contiamo e, come succedeva quando da bambino giocavo ai giardinetti, scopriamo che ce ne manca uno per essere in undici. Lo recuperiamo tra i ‘99 pronti a scendere in campo e via, senza perderci d’animo, verso le lande orobiche. Disastro totale o impresa da raccontare, oggi non ci saranno mezze misure. Mi tranquillizzano il sereno e sarcastico umorismo di Simone, deciso a schierare le tre punte, e la consapevolezza che altri sono i problemi. Penso anche che oggi avremo più tè a disposizione nell’intervallo, che la distinta si compilerà in minor tempo e che nessuno potrà lamentarsi di essere partito dalla panchina o di essere stato sostituito. Il Mr. difficilmente oggi potrà sbagliare formazione e poi non piove. Avremo solo genitori felici al seguito. Quanto siamo fortunati!. I due squalificati (Ranzo e Lollo) ci seguono in borghese forse per confondersi tra il pubblico in caso di disfatta. Arriviamo al campo del Mapello, fresco reduce dal pareggio di Cimiano, comunque decisi a vendere cara la pelle. Simone prepara la partita come al solito spiegando ogni singolo movimento e dando istruzioni tecnico tattiche nelle quali non oso addentrarmi. Voglio però evidenziare alcune sue parole che hanno toccato le mie corde e, ne sono certo, anche quelle dei ragazzi: avete una maglia addosso che va onorata, siamo qui per il Città di Segrate, non per noi, diamo tutto e anche qualcosa di più, facciamoci valere. Senso di appartenenza e spirito di gruppo si esprimono nella consapevolezza dell’identità comune, nell’attaccamento alla maglia, costituiscono fonte di energia allo stato puro, fanno crescere. Ecco allora che accade l’imponderabile. Niente disastro, c’è l’impresa. Abbiamo costruito una torta nuziale a tre piani sulla quale è mancata solo la ciliegina che avremmo strameritato essendo andati più vicini noi degli avversari al gol della vittoria, prima con Pellegrini, che costringe il portiere alla paratona e poi con Michele, che perde l’attimo per calciare, a porta sguarnita. Faldu sul finire del primo tempo lamenta un dolore al ginocchio si avvicina alla panchina e il Mr. invita Palumbo a scaldarsi. Davide sente, tiene duro e resta in campo. Ragazzi fantastici, che si sono sacrificati con abnegazione correndo ovunque e aiutandosi l’un l’altro. Bravissimo Ferraguto, il baby rinforzo, che ha unito quantità e qualità senza timore. Torniamo con un pareggio che vale cento vittorie. Per la prima volta quest’anno non abbiamo subito reti, giocando al futbol senza alzare barricate e senza affanni. Alla fine il calcio è questo, è passione, è cuore, oltre ogni tatticismo, oltre ogni insensato e stupido egoismo. Al triplice fischio ci siamo abbracciati festanti non per il punticino, che comunque buttalo via, ma perché la nostra missione poteva dirsi compiuta, indipendentemente dal risultato. Oggi abbiamo onorato la maglia, che resta unica, a strisce gialloblu, per tutte le squadre della società. Va detto, a onor del vero, che questi ragazzi nonostante la ripetuta quantità di schiaffi presi, metaforicamente parlando, si è sempre impegnata sino in fondo, dando prova di grande dignità. Un plauso al nostro allenatore il primo a sentire e a trasmettere il profondo legame con la Società. Tornando verso Milano mi trovo con terrore a pensare: se fossimo venuti con un pullman e ci fosse stato a disposizione un microfono cosa avrebbe combinato oggi Franco? Proprio vero che basta poco per essere Felici.
MAPELLOBONATE |
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CITTA’ DI SEGRATE |
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FORMAZIONE
Danese, Valderrama, Fop, Iozzia, Anesi, Iafolla, Calabrò, Falduto, Ferraguto, Capodaglio, Pellegrini.
Tecnico
Sig. Bruno
Polisportivasegrate.it
Ufficio Stampa
Maurizio Omini