JUNIORES: Senza titolo
A calcio si gioca in undici contro undici. I tempi di gioco, della durata di minuti quarantacinque ciascuno, sono due. Per vincere occorre segnare un gol in più degli avversari. La vittoria si lascia sempre preferire al pareggio ma il pareggio è comunque meglio della sconfitta. Una espulsione danneggia i propri compagni, tre espulsioni li affossano. Banalità? Affermazioni scontate? Inutili? Per chi gioca nella Juniores del Segrate forse no. Primo tempo non pervenuti, Ausonia avanti due gol e noi ancora seduti negli spogliatoi. Il niente assoluto, o quasi. Punteggio forse anche stretto nelle dimensioni visto che loro sfiorano almeno altre due reti e, grazie alla nostra dabbenaggine, paiono autentici fenomeni. Non ci riesce niente o quasi. Il bello è che nelle, rare, volte in cui spingiamo sull’acceleratore dimostriamo di essere superiori. Tradotto: posso ma non voglio. Dietro facciamo una fatica boia, spesso in difficoltà nel tre contro tre, sulle fasce non ne indoviniamo una, spingiamo ma senza costrutto, dal centro con maglie che attraverserebbe Pirro sugli elefanti, passano tutti e davanti non creiamo un’occasione che è una. Si va al riposo, sin qui immeritato. Al rientro in campo finalmente ci siamo anche noi. Entrano Barbieri e Giamma, sicuramente bravi e determinati, ma soprattutto entrano tutti e undici. Non è certo, solo, colpa di chi esce o merito, solo, di chi entra. Alla ripresa delle ostilità assistiamo ad una partita di calcio. Vera. Con due squadre, anzi una, noi. E qui non conta il campo piccolo, lo è per entrambi, non conta il doppio vantaggio loro. Conta la voglia che, se ben dosata e applicata con giudizio, consente ai valori di emergere. Succede di tutto. Prima il Ranzo accorcia in mischia da angolo, poi si fa espellere da un arbitro anche bravo ma propenso a giudicare e a sanzionare solo noi esagerando, in modo iniquo, nella gestione dei cartellini. Loro ci colpiscono? Lui espelle il nostro che si limita a promettere di ripagare l’affronto con egual moneta. Siamo uno in meno ma non si nota. Li chiudiamo in area e li pressiamo ovunque, impedendo loro di respirare. Ci siamo solo noi. Rigore nettissimo che Jacopo realizza correndo a prendere il pallone in porta. Vogliamo vincere. Commettiamo, su contropiede, l’unico errore della ripresa consentendo all’Ausonia il solo tiro in porta del secondo tempo. In inferiorità numerica non riusciamo a intercettare una palla che esce dall’area e che il loro centravanti, di forza, insacca. Ripartiamo e sfioriamo, nuovamente e ripetutamente, il pari. Restiamo in nove per protesta di Ferra, finiamo in otto per parola di troppo di Fabio (Barbieri). Al quarto di recupero dopo averli chiusi in area anche in queste condizioni ed avere sfiorato un pari strameritato, Lollo calcia a colpo sicuro ma un loro difensore, quasi sulla linea, respinge con la mano. Dopo il triplice fischio, la sua ammissione, di grande onestà, parzialmente giustificata dal direttore da un mancato aumento del volume corporeo, gli varrà un cartellino verde. Male. Abbiamo perso contro una squadra mediocre e assolutamente alla nostra portata giocando al futbol solo nel secondo tempo. Avessimo giocato così anche nel primo li avremmo asfaltati. Non possiamo sprecare simili occasioni. Oggi abbiamo buttato tre punti e il danno derivante dalle tre espulsioni, pur con tutte le attenuanti del caso, avrà ripercussioni negative anche nel futuro immediato, viste le squalifiche, garantite e forse pesanti, che ora attendiamo. Primo tempo agghiacciante, direbbe un caro amico, mentre il secondo non rincuora, tanta e tale è l’incazzatura per ciò che poteva essere ma non fu. Il ragazzo è bravo ma non si applica, di scolastica memoria, a me ha sempre procurato un certo fastidio. Sicuramente gli preferisco l’allievo che fa fatica ma ce la mette tutta. Grande prova di immaturità, interpreti troppo inclini alla tenzone con il diretto avversario, giovani baldi capaci di reagire ma non di agire. Lascio, a chi ha visto la partita, la scelta del titolo più appropriato che ben fotografi la prestazione odierna della nostra Juniores. Si è detto anche troppo. Ora (et) labora.
AUSONIA 1931 |
3 |
CITTA’ DI SEGRATE |
2 |
formazione
Piacentini, Carella (Mosca), Omini, De Palma, Ranzini, Chiappa (Barbieri), Anesi, Brioschi (Sgura), Leobilla, Lomazzo, Ferraguto
Tecnico
Sig. Gatto
Marcatori
- Ranzini
- Leoblla J. (r)
Espulsi
- Ranzini
- Ferraguto
- Barbieri
Polisportivasegrate.it
Ufficio stampa
Il Barba