PRIMA CATEGORIA: Ad augusta per angusta
Il ritorno di Scili, l’esordio di Ema (Salice), il gol di Parigi. Tre,sole, cose positive di questa giornata. Tre come i punti d’oro che incameriamo in pieno recupero. Mettiamoci pure una paratona dell’Ale Brunetti e nulla più. Altro non resta da annoverare di un dopo pranzo autunnale, di grande sofferenza, in quel di Inzago. Contava vincere e lo abbiamo fatto ma senza convincere. Disputiamo un secondo tempo davvero brutto, oggettivamente difficile, al cospetto di una squadra, l’Inzago che avrebbe meritato di passare in vantaggio. Ragioni, valide, cui attaccarci per giustificare questa prestazione negativa ve ne sono parecchie. A partire dalla lunga fila di assenze, concentrate nel cuore nevralgico del gioco, quel centrocampo che oggi viene completamente stravolto, rivoluzionato, per uomini e posizioni. Manca anche The Wall, Masciadri, ma paghiamo soprattutto la mancanza di brillantezza generale, la scarsa vena di alcuni ragazzi, da sempre fondamentali per il nostro cammino. Si vede a occhio nudo che le cose stentano ad andare, che la macchina tende ad uscire di giri non appena sfioriamo il pedale dell’acceleratore. Il risultato positivo lo cogliamo con un gol del Parigi che ai più ha ricordato quello di Marco Sircana, a Paullo, nello sfortunato turno di playoff. Oggi, onestamente, anche il pari sarebbe stato un regalo per i nostri colori. Pronti via e Michelino Cuseo si mangia un gol fatto, solo davanti all’estremo Inzaghese gli calcia addosso da breve distanza. L’azione prosegue e Robi, da fuori, costringe il portiere avverso a parata fantastica e spettacolare. Inizio più che promettente che scalda i cuori dei soliti noti oggi con qualche assenza dovuta alla Cresima della Sofia Ferrero cui vanno i nostri auguri. Schermaglie e buone giocate si alternano da entrambe le parti ma non si punge. Loro ci provano una sola volta, da fuori, con palla che sbatte sulla linea, bianca di gesso, per un rimbalzo strano che costringe Brunetti a riflesso decisivo per alzarla sopra la traversa. Noi costruiamo una buona palla con Luca La Torre ma non finalizziamo. Assistiamo a qualche giocata di classe di Marco e ad una discreta ricerca del gioco manovrato, con aperture sulle due fasce che raramente portano al tiro. Il primo tempo, che termina a reti inviolate, può essere considerato un manifesto perfetto per lo Sterility Day. Ripresa e le cose vanno anche peggio. L’Inzago prende coraggio e ci prova. Prima il palo e poi Brunetti, con prodigioso colpo di reni, ci salvano dalla capitolazione. Siamo lunghi, slegati, qualcuno perde freschezza e posizione, si creano vuoti pericolosi nei quali loro si infilano. Produciamo anche qualche buona occasione in contropiede ma sono fiammate occasionali. Entrano forze fresche, Ema, per un ritrovato Scilipoti e Fusi, entrambi per una continuità nella considerazione verso i nostri ragazzi, mai venuta meno con questa gestione tecnica. Prodotti autoctoni lanciati e valorizzati in questi ultimi anni dei quali non possiamo che essere orgogliosi e fieri. Riki Santi rileva uno stanco Cuseo. La partita entra nell’atto conclusivo del recupero quando da un’uscita improvvida, fuori area, del loro portiere la palla arriva sui piedi di Parigi appena oltre il cerchio del centrocampo. Robi la controlla e lascia partire un lungo pallonetto che, sospinto dall’afflato dei nostri ultras, si infila e gonfia la rete. Tripudio generale, neanche avesse segnato il Perisic alla Juve, con Robi che si arrampica sulla rete inseguito da tutti, panchina inclusa. Ultimo brivido con angolo e triplice fischio a suggello di una vittoria tanto brutta quanto utile. Criticare questi ragazzi è una bestemmia, tanta e tale è la passione e l’attaccamento che mettono in ciò che fanno, allenamenti compresi. Purtroppo è un momento di scarsa vena, siamo poco brillanti e non sempre riusciamo nelle giocate, anche le più semplici. Stiamo sereni. Alle cose eccelse (augusta) ci si arriva attraverso le difficoltà (angusta). Dovremmo dunque essere sulla buona strada. Conclusione da gazzettino padano con gli auguri ai tifosi stretti, detto della Sofia li facciamo anche alla mamma del nostro Dino Marchese che ne compie 103. Tanta roba.
INZAGO |
0 |
CITTA’ DI SEGRATE |
1 |
formazione
Brunetti, Sircana R., D’Ercole, Naydenov, Tarozzo, Merlino, Scilipoti (Salice), Cuseo (Santi), Parigi, Sircana M., La Torre (Fusina)
Tecnico
Sig. Omini
Marcatore
- Parigi
Polisportivasegrate.it
Ufficio stampa
Il Barba