PRIMA CATEGORIA: Una gioia per gli occhi
Un primo tempo da filmare e da mostrare ai fanciulli della nostra scuola calcio. Di quelli che valgono molto più di tante parole sparse nel vento, di tavole rotonde su schemi e moduli, di esercizi verbali da accademia della crusca. Confesso il mio disagio nel sentire parlare, sulla tribuna del Don Giussani, di 442 o di 433, di centrale basso e di laterale alto, riferiti a bambini di 10-11 anni. Meglio sarebbe farli assistere a gare di tal fattura, mostrare loro il valore e l’importanza del gruppo, fargli comprendere quanto sia fondamentale giocare semplice. Spiegare la gioia che si prova a cementare un insieme di giocatori fino a farli divenire squadra, nel toccare le loro corde facendoli emettere suoni gradevoli come fossero una chitarra o una viola. Una squadra, la nostra, fatta di amici, che ragionano all’unisono e che respirano e soffrono insieme, con il proprio allenatore, con il mitico Manes, con il celere, anzi celerino, Gatti, con il masseur. Busti. Quando entri nello spogliatoio della prima tocchi con mano il bello del calcio, l’importanza di essere uniti, di muoversi e pensare tutti come un unico organismo vivente. Chi non è della partita vuole comunque esserci, farsi sentire. Miki, Save, Fusina, Mascia, ed anche Melchior ……. Siamo a Pozzuolo, terra di Martesana, alla ricerca di una conferma. Due di fila sin qui, quest’anno, non le abbiamo ancora vinte. Sintetico bagnato, con sfera che scorre veloce. Passano cinque minuti e potremmo già essere avanti tre a zero. La palla viaggia che è un piacere, i ragazzi sembrano parte di un orologio, piastra, ponti, astrolabio, ingranaggi che si muovono con sincronismo perfetto. Il tiqui-taka del Barca ci fa una pippa. Roberto Parigi, fantastico, usa i piedi con grazia e intelligenza, idem la testa. Marco, capitano coraggioso, al solito è incontenibile. I, pochi, Martesani presenti in tribuna si lustrano gli occhi. Diamo spettacolo. L’azione del primo gol del Rudi è un inno alla gioia, del calcio, il raddoppio del Marco, Sircana pure lui (servirebbe un terzo fratello), diffonde nell’aere le note dell’Hallelujah di Cohen. Il capitano scende sulla sinistra con passo leggero e invita dal fondo Luca Latorre alla terza segnatura. Ne potremmo infilare altri quattro o cinque ma il primo tempo finisce qui. Pozzuolo al tappeto rianimato dai sali e dal tè. Ripresa e subito Riki mette il quarto sigillo. Raramente si è vista tanta differenza di valori in campo, frutto della bravura nostra, non della scarsa capacità altrui. Non si cada infatti nell’errore di sminuire la nostra, immensa, partita odierna motivandola con lo scarso valore dei nostri avversari. La realtà è che non sono esistiti perché noi li abbiamo annichiliti. Abbiamo rasentato la perfezione per almeno settanta minuti, un vero piacere per gli occhi dei calciofili. Oggi tutto ha funzionato a meraviglia, si pensi che nemmeno in allenamento, al giovedì sera, si arriva a giocare una partita simile. Pippo e Rudi strepitosi sulle fasce il Mattia Tarozzo, con Vasco in spalla, insormontabile al centro boa. Ane e il Mago Merlino, MVP oggi con Parigi e Marco, non riescono a sbagliare una biglia neanche a volerlo. Il trio davanti, Santi, Sircana, La Torre, impressione per la bellezza delle giocate, per la fantasia messa al servizio del futbol. Parigi Von Karajan dirige dal podio la miglior Pastorale udita negli ultimi anni. Bruni merita la doccia per due belle uscite alte. Solo quelle. Peccato finisca al minuto novanta. Bravi. Grazie. Oggi si è dimostrato, una volta di più, che l’esperimento Prima Squadra, forse poco apprezzato, a torto, in questi anni, funziona sempre e andrebbe, questo sì, studiato a pubblicizzato tra i nostri bimbetti che si affacciano per la prima volta sui campi di calcio. La sua bellezza travalica persino i risultati. Il rientro di Teo Cristofaro, accompagnato da Scopa e dall’Angelino, è la ciliegia sulla torta di questa domenica. L’amico Carletto bene ha fatto ad ascoltarmi e a non poltrire sul divano di casa con giacca da camera e papalina in testa. Falanghina o Insolia a lui la scelta per riconoscerlo.
POZZUOLO |
0 |
CITTA’ DI SEGRATE |
4 |
FORMAZIONE
Brunetti, Sircana R. Filippi (D’Ercole), Naydenov, Tarozzo, Anesi, Merlino, Parigi, Sircana M (Scopa), Santi (Cristofaro), La Torre.
A disposizione
Maiolo, Scilipoti, Leobilla A.
Tecnico
Sig. Omini
MARCATORI
- Sircana R.
- Sircana M.
- La Torre
- Santi
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Ufficio Stampa
Il Barba