JUNIORES: Che partita!
Per quale strana ragione non riusciamo a godere di un pareggio, il primo quest’anno, tre a tre, al termine di una partita pazzesca, di quelle che avrebbero fatto la fortuna di Christian Barnard, re della prima cardiochirurgia? Quale motivo abbiamo per uscire dal campo della Barona, capoclassifica, con l’amaro in bocca nonostante un punto che ci consacra a tutti gli effetti tra i protagonisti del girone? Passiamo in vantaggio al minuto ottavo con punizione di Ferra, veniamo rimontati da due gollonzi e andiamo al tè sotto di uno. Torniamo in campo e la ribaltiamo prima con il mitico Paolino, fermato solo da sciabolata intestinale, ai più conosciuta come cagotto, poi con il Teo Brioschi. Qui mi fermo un istante. Doveroso. La Lella è mia amica, di famiglia, con lei parlavo in dialetto milanese, del Segrate e della nostra Inter. Non solo. La conosco da più di dieci anni e siamo sempre andati d’accordo. Impossibile non essere in sintonia con la Lella. Le dicevo: certo che il Giorgio è troppo fortunato con te, ma dove la trovi una moglie che ama il calcio, che andrebbe a vedere le partite anche senza il marito, che non si perderebbe una gara del Città di Segrate o dell’Inter. La Lella manca già e mancherà a tutti, a quelli che le volevano bene ed anche a quelli che …… le volevano bene. Sì, perché era impossibile non volergliene, impossibile trovare qualcuno che non si sia affezionato a Lei una volta conosciuta. Quando il Teo l’ha piazzata e ci ha portati sul tre a due e, di gran carriera, si è lanciato in lacrime contro la rete, sotto di noi, sommerso da tutti i ragazzi, in molti abbiamo cercato con lo sguardo il Giorgio. Lui, agile come farfalla, saltate le panche della tribunetta, due a due, si era già catapultato verso i nostri, rincorso dai due figli. Difficile non fare un collegamento tra quanto, dolorosamente, accaduto in settimana e questo goal. Onorarla così era il sogno di tutti noi. Purtroppo, e forse questo è uno dei motivi che più mi hanno rovinato la serata, il terzo gollonzo patito ha riportato il punteggio in equilibrio, mantenendolo sino al triplice fischio. Primo gol della Barona su rinvio sbagliato, corto, secondo su punizione battuta a tradimento, da loro, con noi che aspettiamo che ci servano il tè con i pasticcini, dimentichi di posizionarci davanti al pallone. Mai visto, nemmeno in Europa League. La terza su un liscio di quelli che al Raoul Casadei gli fanno un baffo. Per gli estranei al pathos di parte, per gli sportivi amanti dello sport puro, immuni al tifo becero che pervade lo scrivente, quella di oggi si aggiudica il titolo di partita da ricordare. Oltre alle sei reti vanno infatti annoverate almeno sette, otto occasioni nitide, per loro e quattro, o cinque, per noi, a cui si aggiunga un mancato rigore clamorosamente ignorato dal timoroso direttore di gara, colto da ottenebramento improvviso in occasione di clamoroso fallo di mano, del loro capitano, entro l’area piccola. Va detto: hanno strameritato il pareggio, hanno colto un palo e sprecato tanto. Dalla cintola in su sono parsi formidabili mentre noi ci abbiamo capito poco o nulla, spesso in balia delle loro incursioni, slegati e distanti, talvolta sin troppo svagati e inclini all’improvvisazione, anche oltre il dovuto. Mai la Barona ha buttato palloni, giocandola sempre. Di contro la loro difesa è parsa affatto imbattibile, violata tre volte da noi che, sul primo vantaggio, abbiamo avuto anche due palle per il raddoppio. In certi casi, una volta messa la testa davanti, converrebbe parcheggiare il torpedone dinnanzi alla porta e sparare palloni nel vicino bosco di faggi e conifere. Non averlo fatto è pure questo fonte di rimpianto. Classifica di testa cortissima con sei squadre in due punti. Abbiamo una buonissima macchina che potrebbe, a mio giudizio, vincere tutti i gran premi ma che a volte sbaglia strada. Per carità il primo punto singolo dell’anno, su questo campo, deve essere apprezzato e accolto come un buon risultato ma non può e non deve bastarci. Possiamo e dobbiamo fare di più. Basterà, semplicemente, volerlo.
BARONA |
3 |
CITTA’ DI SEGRATE |
3 |
formazione
Piacentini, Spagnolo (Nuccio), Ranzini, Leobilla A., Omini, Anesi (Azzolini), Brioschi, Chiappa (Carella), Lomazzo, Ferraguto, Leobilla J.
Tecnico
Sig. Gatto
marcatori
- Ferraguto
- Anesi
- Brioschi
Polisportivasegrate.it
Ufficio Stampa
Il Barba