ALLIEVI 98: Portiere unico
La solitudine dei numeri uno è un bellissimo libro di Giampaolo Santoro che racconta le storie dei più grandi portieri del calcio, gli interpreti di quello che è il ruolo più folle, più romantico e letterario di questo sport, da Lido Vieri a Pagliuca, da Walter Zenga a Julio Cesar e via via fino ad Handanovic. L’otto settembre 1998 Milano dava i natali a Marco Piacentini uno dei migliori portieri, della sua annata, che mi sia capitato di vedere all’opera. Nella, buia, domenica della nostra Caporetto in via dei Missaglia il Piace si ergeva ad autentico baluardo sventando almeno cinque palle gol, un paio in modo prodigioso. Nel primo tempo con balzo felino alzava sopra la traversa un tiro a colpo sicuro, scoccato da brevissima distanza, nella ripresa con colpo di reni e volo plastico si distendeva alzando sopra l’incrocio una biglia ormai destinata al sette. Mi ricorda un portiere fantastico dei miei lontani anni di gioventù, tale Rigorni Giuseppe da Pioltello. Con lui condivide la tranquillità e la sicurezza che solo i portieri di grande spessore possiedono e trasmettono ai propri compagni, li unisce una certa freddezza e una studiata incoscienza che solo le persone forti sanno avere. Li accomuna il pessimo gusto nella scelta della squadra per cui tifare. Il Beppe aveva i numeri per arrivare in serie A, solo la sfortuna glielo impedì, il Piace è forse partito tardi, dopo anni passati, con successo, a correre coi pattini, sul ghiaccio, ma potrà comunque fare una discreta carriera nelle serie minori e, comunque, divertirsi. Elogio del portiere, domenica migliore in campo e questo già dovrebbe dare un indizio su come si è sviluppata la giornata dei nostri contro la Vigej squadra che, vincendo, avremmo potuto addirittura superare in classifica. Campo piccolo e molle, tribuna scomoda sulla quale stiamo ancora cercando la migliore posizione quando un taglio lungo ci sorprende e dalla fascia il loro attaccante si presenta solo davanti al Marco e lo infila. La lancetta non ha ancora completato il primo giro d’orologio e siamo già sotto. Tranquilli mancano ancora 79 minuti oltre al recupero figurati se non recuperiamo. Si riparte e, almeno nella prima frazione di gioco, diamo l’impressione di poterlo anche fare ma siamo macchinosi, pesanti, soffriamo il terreno e le dimensioni ridotte dello stesso. Qualcuno scivola neanche calzasse mocassini nuovi. Rischiamo almeno tre volte di capitolare e solo un grande portiere ci tiene in vita. Sul finire del tempo ecco una reazione, con almeno tre palle gol che esaltano questa volta il loro estremo. La palla danza innanzi alla linea di porta senza che nessuno la spinga oltre. Le occasioni si susseguono su ambo i fronti ma loro legittimano il vantaggio al riposo. Ripresa e loro si chiudono, benissimo, non concedendoci spazio e ripartendo in contropiede. Marco, monumentale, tiene la gara aperta sino al quinto di recupero. Nemmeno i fischi casuali di una giovine direttrice di gara, tanto graziosa quanto incline all’errore, riescono a farci arrabbiare. Finisce uno a zero e per noi è notte fonda. Nessun alibi, abbiamo sbagliato, e dobbiamo esserne consci per ripartire. Ci può stare. Le ho viste tutte e francamente ritengo si sia trattato della prima e unica partita sottotono tra quelle sin qui disputate. Amen, domenica si riparte ed il bello di questo sport è che ti concede subito una possibilità di riscatto. Ragazzi, coraggio siamo ancora in gara e vedrete che riusciremo a sfangarla. Restiamo tranquilli ed uniti, può anche capitare un giro a vuoto, nel tentativo di recuperare.
VIGEJUNIOR |
1 |
CITTA’ DI SEGRATE |
0 |
formazione
Piacentini, Giovanella, Bianchini (Calcagno), Anesi (De Palma), Omini, Ranzini, Polletta, Calabrò (Carbonara), Franco, Campanile (Bellotti), Tancredi (Iozzia)
Tecnico
Sig. Catera
Polisportivasegrate.it
Ufficio Stampa