PRIMA CATEGORIA: Palombella Rossa
Un campo infame e una squadra avversa che quando ci vede schiuma, incomprensibile, rabbia alzando l’asticella dell’agonismo e della cattiveria oltre i limiti di guardia del buon senso e della correttezza. Non è calcio e su questo nessuno può obiettare. Qui puoi solo farti male. Oggi è toccato a Masciadri ma in tanti hanno rischiato grosso come Ane, in piena zona cesarini, quando un proditorio intervento del loro nr. 7, tra i più vivaci, per usare blando e cortese eufemismo, per poco non gli fa saltare tibia e rotula. E’ il far west, non si riesce a fare tre passaggi di file e il tenero arbitro sovente pare timoroso e spaventato dal dover prendere decisioni che portino a reazioni inconsulte da parte di alcuni aitanti giocatori della Sancri, panchina indemoniata inclusa. Sbaglia su alcune scelte importanti come al primo minuto allorché non se la sente di estrarre il rosso per il loro difensore che stende Riki Santi, ormai lanciato a rete, o all’ultimo secondo quando Teo sta per spingerla dentro, a quaranta centimetri dalla riga, e si vede abbattere per un rigore, solare anche in giornata di pioggia. Al termine faceva tenerezza mentre quasi si scusava per non essersela sentita. A onor del vero un mezzo regalo ce lo aveva fatto concedendoci un rigore assai dubbio su Scopa, falciato ma dopo che il difensore aveva, pare, colpito la palla. Santi lo aveva calciato alle stelle continuando una tradizione che ci vede protagonisti in negativo dal dischetto. Terzo rigore, decisivo, sbagliato e risultato inchiodato, anche questo per la terza volta, sul 2 a 2. Riavvolgiamo il nastro. Piove che Dio la manda, sembra di stare in un film di Fantozzi, quello della partita a pallone, con pozzanghere a bordo campo in cui potrebbe annegare un bambino. Primo tempo senza grandi sussulti. Alterniamo alcuni ragazzi per farli respirare in vista di giovedì allorché giocheremo uno storico quarto di finale della coppa Lombardia. Piccola parentesi, questi fantastici ragazzi, che si stanno allenando con impegno e serietà da metà agosto, hanno portato il Città di Segrate nelle prime otto su qualcosa come centosessanta squadre. Sì, avete capito bene, centosessanta team divisi su 32 gironi nella fase eliminatoria e poi due turni secchi superati con grande merito. Torniamo alla palude salmastra dell’Agrisport. Lottiamo e combattiamo come sempre ma senza grande costrutto e la ragione è ovvia. Purtroppo si fa male Masciadri e l’invito ad accendere un cero, magari non a San Crisostomo, che ci faccia la grazia di farlo guarire per giovedì sera lo estendiamo a tutti. Non ci sono pericoli o rischi su ambo i fronti e le difese hanno la meglio sui reparti d’attacco opposti. Ripresa e accade di tutto. Prima il rigore di Santi tirato alto, poi il loro vantaggio, di testa, quindi la nostra reazione, veemente, con due gol di Luca e di Save nello spazio di un minuto, al trentesimo, vanificati dal loro pareggio in seguito a fortunoso rimpallo. Ci proveremo sino all’ultimo respiro e per poco, da una mischia, con vista sulla loro riga, non riusciamo a prenderci ciò che avremmo meritato. Pazienza. In questo momento ci dice male ma la forza e la qualità di questi ragazzi che anche oggi hanno dimostrato cosa significhi lottare e remare, mi pare il caso, tutti uniti, avrà sicuramente la meglio. Anche della sfiga. E’ ancora tutto aperto e siccome noi siamo forti, sotto molteplici aspetti, ci riprenderemo ciò che in questo momento ci manca. Anche oggi siamo usciti dal campo avendo dato tutto ciò che potevamo dare. Tutti hanno messo la gamba e in panchina, come in tribuna, si è incitato sino al termine. Ora testa a giovedì sera dove cercheremo di spingere i nostri ragazzi verso una nuova impresa, certi che daranno, come sempre, il 101%. Divento anziano ragion per cui divengo insofferente e ripeto, a volte, cose già dette. Come può una federazione misurare l’altezza di un filo d’erba sintetico con regolo di misura e calibro ad hoc, al fine di concedere l’omologazione (campo Don Giussani), e poi permettere di giocare su questo campo? Stiamo parlando della stessa organizzazione o siamo di fronte a due entità completamente diverse? Senza “ratio” si va a fondo
S. CRISOSTOMO |
2 |
CITTA’ DI SEGRATE |
2 |
FORMAZIONE
Brunetti, Filippi, Colnaghi, Naydenov, Masciadri (Siboni), Cuseo, Cristofaro, Saverio, Anesi, Scopa (La Torre), Santi (Sircana M.)
Tecnico
Sig. Romani
MARCATORI
- La Torre
- Saverio
Polisportivasegrate.it
Ufficio Stampa
Il Barba